Cosa vuol dire housesitter?
È' come un baby sitter ma invece di prendersi cura dei bambini, si occupa della casa ed eventualmente di accudire animali domestici o bagnare le piante.
Faccio un salto indietro nel tempo per raccontarvi una cosa successa l'estate dell'anno scorso.
Faccio un salto indietro nel tempo per raccontarvi una cosa successa l'estate dell'anno scorso.
A fine giugno 2015 la nostra micia di neanche un anno partorì 4 micini.
È stata bravissima ad accudirli e dove possibile ce li siamo sempre portati dietro: lei, i micini e lo 'zio'. Totale sei gatti.
A metà agosto però dovevamo partire per due settimane senza la possibilità di portarli con noi.
A me spiaceva lasciarli in una pensione per gatti dove probabilmente sarebbero rimasti chiusi in una gabbia per tutto il tempo ma l'impegno per seguirli a casa era in effetti pesante e non volevo che se ne dovessero occupare amici o parenti.
Così ho cercato un'housesitter.
Ci sono dei siti specializzati dove cercare persone disponibili a venire a stare a casa vostra e in cambio dell'ospitalità prendersi cura della casa e degli animali.
In teoria tutto molto semplice. Ci si può anche candidare come 'custodi' e scegliere anche il tipo di animali che si è disposti ad accudire (c'è chi ha molti cani, o pesci o cavalli e così via).
Ci sono appartamenti e case di campagna. Ci si può offrire come singoli o con tutta la famiglia, per pochi giorni o per molti mesi.
Presa dall'entusiasmo (sono stata contattata da molti candidati) ho scelto una signora inglese che non aveva mai fatto prima questa esperienza e che un paio di giorni prima che partissimo si è avventurata in treno dal centro dell'Inghilterra per raggiungere casa nostra.
Molto carina e disponibile in una sola cena estiva ci ha raccontato praticamente tutta la sua vita e abbiamo cominciato a sospettare che si fosse imbarcata in questa avventura un po' avventatamente. Era appena uscita da una relazione difficoltosa, qualche problema di salute, e così via. Ovviamente non sapeva una sola parola di italiano e ricordava solo di aver fatto in gioventù delle vacanze in Italia.
Quindi partiamo, con una lieve apprensione ma confidenti che la nostra 'custode' sappia il fatto suo...
Dopo due o tre giorni e qualche telefonata piagnucolosa in cui si lamenta di un po' di tutto (le zanzare la tormentano e non può stare all'aperto, la nostra casa è troppo lontana dal centro città..ma vedere prima su google maps no?) le dico che se non ce la fa può anche andarsene...
E così è, se ne riparte e i miei mici rimangono affidati alle cure di mia sorella...
Con il senno di poi sarebbe stato più opportuno scegliere qualcuno che avesse già fatto questo tipo di esperienze.
Quest'anno i gatti erano solo più due e sono rimasti tranquilli a casa. Un paio di amici a turno venivano tutti i giorni a dare loro da mangiare.
Personalmente io l'esperimento dell'housesitting lo ritenterei ma, per il momento, il resto della famiglia me l'ha impedito.
Che cosa ho imparato?
- le reazioni delle persone quando dicevo loro che sarebbe arrivata una perfetta sconosciuta a vivere a casa nostra: molta diffidenza, è un abitudine più nordica penso. Noi non abbiamo comunque niente di così valore che valga la pena venire a prendere facendosi mille chilometri in treno.
- vedere la casa con gli occhi di un estraneo aiuta a capire i problemi
- le piccole cose a cui non diamo peso perché siamo abituati
- dover liberare spazio per un ospite in bagno o nell'armadio
- costruire il libro della casa per raccontare come funzionano le cose e lasciare gli opuscoli dell'ufficio del turismo per una accoglienza che sia la migliore possibile
In teoria tutto molto semplice. Ci si può anche candidare come 'custodi' e scegliere anche il tipo di animali che si è disposti ad accudire (c'è chi ha molti cani, o pesci o cavalli e così via).
Ci sono appartamenti e case di campagna. Ci si può offrire come singoli o con tutta la famiglia, per pochi giorni o per molti mesi.
Presa dall'entusiasmo (sono stata contattata da molti candidati) ho scelto una signora inglese che non aveva mai fatto prima questa esperienza e che un paio di giorni prima che partissimo si è avventurata in treno dal centro dell'Inghilterra per raggiungere casa nostra.
Molto carina e disponibile in una sola cena estiva ci ha raccontato praticamente tutta la sua vita e abbiamo cominciato a sospettare che si fosse imbarcata in questa avventura un po' avventatamente. Era appena uscita da una relazione difficoltosa, qualche problema di salute, e così via. Ovviamente non sapeva una sola parola di italiano e ricordava solo di aver fatto in gioventù delle vacanze in Italia.
Quindi partiamo, con una lieve apprensione ma confidenti che la nostra 'custode' sappia il fatto suo...
Dopo due o tre giorni e qualche telefonata piagnucolosa in cui si lamenta di un po' di tutto (le zanzare la tormentano e non può stare all'aperto, la nostra casa è troppo lontana dal centro città..ma vedere prima su google maps no?) le dico che se non ce la fa può anche andarsene...
E così è, se ne riparte e i miei mici rimangono affidati alle cure di mia sorella...
Con il senno di poi sarebbe stato più opportuno scegliere qualcuno che avesse già fatto questo tipo di esperienze.
Quest'anno i gatti erano solo più due e sono rimasti tranquilli a casa. Un paio di amici a turno venivano tutti i giorni a dare loro da mangiare.
Personalmente io l'esperimento dell'housesitting lo ritenterei ma, per il momento, il resto della famiglia me l'ha impedito.
Che cosa ho imparato?
- le reazioni delle persone quando dicevo loro che sarebbe arrivata una perfetta sconosciuta a vivere a casa nostra: molta diffidenza, è un abitudine più nordica penso. Noi non abbiamo comunque niente di così valore che valga la pena venire a prendere facendosi mille chilometri in treno.
- vedere la casa con gli occhi di un estraneo aiuta a capire i problemi
- le piccole cose a cui non diamo peso perché siamo abituati
- dover liberare spazio per un ospite in bagno o nell'armadio
- costruire il libro della casa per raccontare come funzionano le cose e lasciare gli opuscoli dell'ufficio del turismo per una accoglienza che sia la migliore possibile