Lasciar andare gli oggetti é l'aspetto più difficile di un'operazione di decluttering. In verità ci dovremmo liberare di tutte le cose rotte, spaiate, non più utilizzate, che non ci piacciono più, che non ci vanno più bene, di tutti gli oggetti che non ci ricordavamo neanche di avere ma ci tornano in mente quando li ritroviamo facendo pulizia, di tutto ciò che serviva perché abbinato a qualcos'altro che nel frattempo non abbiamo più, di tutto ciò per cui alla domanda 'lo ricompreresti se non ce l'avessi?' rispondiamo serenamente di no.
Poi entrano in gioco una serie di fattori emotivi.
Può succedere che - se non ci separiamo serenamente dal nostro caro disordine e se non comprendiamo bene fino in fondo se c'è una motivazione profonda alla base dei nostri accumuli - il disordine si riforma molto rapidamente dopo un'operazione di pulizia, o viceversa nella foga di buttare via il superfluo rischiamo di gettare via anche qualche oggetto che invece ci può ancora servire.
Eppure mi é capitato di vedere una casa stracolma di oggetti e mobili ereditati da nonni o zii e che l'attuale proprietario non aveva cuore di lasciar andare nonostante gli creasse un senso di oppressione e gli rendesse oggettivamente faticosa la vita quotidiana.
Quando siamo finalmente convinti che possiamo fare a meno di un certo oggetto, ci sono comunque diverse possibilità.
La soluzione estrema o la più semplice in molti casi é la spazzatura (possibilmente riciclata naturalmente!)
Diversamente possiamo spesso regalare tutto ciò che é ancora in buono stato e può servire a qualcun altro: libri, giocattoli, vestiti, collezioni di riviste, ecc..
Alcune cose si possono tranquillamente mettere in vendita.
Anche gli oggetti a cui siamo affezionati ma a cui non possiamo dare una vita dignitosa possono invece ritrovare una nuova dimensione con un nuovo proprietario che li sappia apprezzare, invece di giacere impolverati in qualche cantina o buttati al fondo di un cassetto...