martedì 10 luglio 2012

Dispensa

Ho fatto decluttering nella dispensa. Anzi no, per fortuna non ho trovato nulla da buttare via perché mi da veramente fastidio dover buttar via il cibo perché scaduto o andato a male, però ho messo in ordine.
La mia dispensa è leggendaria nel senso che - per fortuna - è molto capiente ma come tutti gli altri spazi troppo piena di cose. Ricordo anni fa che un'amica che ospitavamo per qualche tempo a casa nostra rimase molto impressionata dal contenuto della dispensa. E dire che allora eravamo solo in due ma evidentemente è la dimostrazione che si tratta di un'attitudine a saturare gli spazi che non dipendee dal 'formato' della famiglia.
Io oggi rimango invece sempre molto impressionata - in senso positivo - quando vedo un mobile o un contenitore mezzo vuoto, con gli oggetti essenziali.
Per prima cosa ho svuotato i vari ripiani e li ho ripuliti a fondo.
Poi ho verificato che non ci fosse qualcosa da buttare perché inesorabilmente oltre la data di scadenza (oltre di parecchio perché diversamente non é che le cose 'scadute' siano sempre non commestibili).
Poi ho suddiviso il contenuto per tipologie o modalità di utilizzo: colazione (biscotti, fiocchi, marmellate, brioche, ecc...), pane e affini, pasta e altri tipi di cereali vari, sughi, scatolette, farine di vario genere e tipo, ecc...
Siccome la dispensa è profonda capita spesso che io mi perda qualche cosa che rimane sul fondo e che riesco difficilmente a raggiungere.
Ho valutato per un attimo se fosse il caso di installare qualche tipo di cestello estraibile ma alla fine mi sono semplicemente procurata un paio di cestini di plastica colorata per ogni ripiano dove ho sistemato tutti i barattoli più piccoli o le bustine o comunque raggruppato per tipologia scatole e scatolette varie.
Il risultato finale è comunque quello di uno spazio 'stracolmo' ma almeno troverò tutto quello che cerco e soprattutto consumerò molte cose PRIMA di acquistarne altre. Ad esempio mi é capitato di comprare sull'onda dell'entusiasmo degli strani formati di pasta o tipi di cereali che poi non uso mai perché faccio sempre riso o le stesse penne, fusilli, spaghetti, ecc... 
Adesso prima di comprare un 'banale' pacco di farfalle rifletterò sul potenziale utilizzo di un sacchetto di 'miglio'.
Rimane la questione di fondo: ma quante 'settimane' potrebbe sopravvivere la nostra famiglia semplicemente dando fondo al contenuto della dispensa?
Cercherò di dare una risposta a questo quesito.

2 commenti:

  1. Beh secondo me va applicata la stessa regola dei vestiti, ovvero se entro 3-4 mesi non ho consumato ciò che ho comperato (per le scadenze lunghe si intende!), regalo il cibo a una associazione (ce ne sono molte, per esempio quelle che danno ospitalità ai senza tetto). Spesso compriamo cibi che non ci servono per davvero, ma soddisfano qualcosa di altro. Largo quindi a donazioni sicuramente utili!! Un modo invece per consumare tutto è mettere lo stop agli aquisti: per esempio non comprerò piu' pasta finchè anche l'ultimo pacchettino di anellini o spaghettini sia terminato. Solo allora torneremo ad acquistare pasta (integrale o meno), lo stesso vale ovviamente per i cereali e altro (cous cous, miglio, farro, orzo, fagioli...) stop immediato agli acquisti e programma scadenzato per far fuori le scorte in tempi rapidi. Il portafoglio ne guadagna.

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    1. Hai ragione. C'è ogni tanto la raccolta del Banco Alimentare dove si possono regalare i prodotti a lunga conservazione. Il problema sono proprio quelle cose che si comprano sull'onda della tentazione ma poi finisce che non sai come cucinarle e rimandi sempre.... perlomeno a me succede così, mi riprometto di cucinare più legumi ma poi non ho tempo/voglia di lasciarli in ammollo o mi dimentico e così la pasta finisce sempre in un attimo e i fagioli stanno lì per mesi :)

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