venerdì 1 giugno 2012

Decluttering mentale

E' un periodo dell'anno faticoso questo, con mille impegni a cui star dietro e cento pensieri da non dimenticare.
Per le scadenze a data fissa non c'è problema: il nostro calendario si infittisce di annotazioni e quasi ogni giorno c'è qualcosa da fare o da ricordare.
Poi c'è tutto il resto, tutto quello che ci passa per la testa.
Per fare finalmente un po' di decluttering mentale non c'è nulla di più efficace che scrivere una lista delle cose da fare.
Del beneficio delle liste parlano in molti e ci sono anche diverse applicazioni on line ideate proprio con questo scopo.
Ho letto un libro di  David Allen (Fatto e bene!) che ha ideato un metodo che si chiama GTD (Getting Things Done) per aiutare le persone ad organizzare meglio le proprie attività (lavorative ma non solo).
Il metodo è composto da diverse fasi ma la prima azione che viene proposta è proprio quella di sgombrare la mente.
L'idea è che il nostro meraviglioso cervello sa fare tantissime cose ma non è proprio il miglior strumento per gestire al meglio gli impegni.
Di solito occupiamo una parte anche considerevole ma in parte inconsapevole delle nostre energie mentali per tenere a mente una serie di attività o preoccupazioni che non hanno un'altra collocazione più precisa o definita nel calendario o nell'agenda.
Dalle cose più banali (ricordarsi di comprare il latte) alle più importanti (prenotare una visita medica o consegnare un lavoro), dalle più definite a quelle che sono solo abbozzate nella nostra testa (prima o poi mi metto a studiare il francese).
Come se non bastasse spesso questi pensieri  ci colgono all'improvviso e quasi sempre nel momento meno opportuno. Come quando ti svegli nel cuore della notte e non riesci più a riaddormentarti perchè continui a pensare ad un problema che ti preoccupa o a qualcosa che devi fare e temi di dimenticartene..
Oppure ti ricordi di dover fare qualcosa a casa tua quando sei impegnato al lavoro e viceversa mentre stai tranquillamente a casa ti coglie un'idea o un pensiero che riguarda il lavoro.
In tutte queste circostanze se non sai come e dove collocare queste idee o promemoria o preoccupazioni l'unica cosa che succede è che continui a pensarci per paura di dimenticartene o comunque rimangono latenti a margine dei tuoi pensieri.
Il suggerimento è trovare una modalità per 'scaricare' la testa, ovvero in qualche modo fare decluttering dei nostri pensieri: scrivere una lista, annotarli da qualche parte, con carta e penna o con un supporto elettronico. Ma scaricarli, toglierli dalla mente e metterli in un luogo sicuro dove sappiamo di poterli ritrovare. E - in questa fase - senza giudicarli o selezionarli in base all'importanza o alla tipologia.
Il fatto stesso di sgombrarli produce un grande senso di sollievo e di libertà.
E' chiaro che si tratta solo del primo passo. Successivamente di tutte le nostre annotazioni bisognerà farne qualche cosa, selezionarle, dare loro una priorità e così via.
Ma dopo, quando le prendiamo in esame e decidiamo come procedere, ovvero agire.
A volte basta già questo comunque. Se non riusciamo a dormire perchè ci tormenta il pensiero che l'indomani ci dobbiamo ricordare di telefonare alla zia Antonia che compie gli anni, basta tirarsi su e annotarlo su un taccuino vicino al letto. Dopodichè la nostra mente sarà libera di tornare a sognare. .
Infine David Allen a propsito di decluttering dice: "Nel dubbio, svuota un cassetto". Ovvero afferma che una grande parte della nostra attenzione é tenuta in ostaggio dagli spazi fisici. Inconsciamente sappiamo che c'è il garage o la scrivania o quel particolare angolo della casa dove non vogliamo neanche vedere quanto disordine si é accumulato. Ma la nostra mente lo sa e ci pensa sotto sotto.
Se liberiamo spazio fisico liberiamo anche spazio mentale ed energie che potranno essere assai meglio utilizzate.

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